Bevande Analcoliche: È boom nel mercato europeo

Bevande Analcoliche: È boom nel mercato europeo

Il mercato delle bevande con ridotto tasso di alcol o addirittura senza sta letteralmente crescendo a vista d’occhio. In vetta alla classifica Francia, Spagna e Germania.

A seguito dei nuovi trend sul benessere fisico e sul salutismo, il business delle bevande analcoliche è arrivato a ben 7,5 miliardi di euro. A farlo presente è Areté, un’azienda italiana che si occupa di valutare le politiche nel settore agroalimentare.

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La birra analcolica è la bevanda che primeggia già da tempo nel mercato europeo, mentre vino, liquori e distillati, come gin e whiskey, sono in fase di sviluppo. Nello specifico, il vino vale 322 milioni di euro, distillati e liquori 168 milioni. Molto più della metà del mercato europeo (84%) è coperto da solo 4 paesi: Francia, Spagna, Germania e Belgio. In quello extraeuropeo, invece, spiccano l’Australia e gli Stati Uniti. Un business che in solo due anni è riuscito a crescere del 18%.

Il mercato delle bevande analcoliche in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, questa usanza è molto meno “famosa”. Infatti, i dati di Areté evidenziano che il mercato italiano delle bevande analcoliche vale solo 8 milioni di euro. Una cifra nettamente inferiore se messa a confronto con i 78 milioni della Francia. La causa di questa sconvolgente differenza sta nella difficoltà che si ha nel nostro paese di trovare alternative analcoliche nei supermercati. Ciononostante, alcune stime annunciano che, nei prossimi 5 anni, si potrebbe arrivare ad una crescita del 23%.

Tuttavia, non mancano i fattori negativi, perché attualmente ancora non esiste una normativa europea sull’etichettatura. Infatti, se la Pac 2021 ha approvato la produzione e la commercializzazione dei vini senza alcol, è ancora vietato etichettare gin, vodka o whiskey con basso contenuto alcolico.

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