BONUS 200€: ANCORA DUBBI PER I LAVORATORI

BONUS 200€: ANCORA DUBBI PER I LAVORATORI

BONUS 200€: ANCORA DUBBI PER I LAVORATORI

Il bonus 200 euro porta con sé dei dubbi, ancora purtroppo irrisolti, riguardanti lo sgravio dello 0,80%.

La normativa identifica come destinatari del bonus, i lavoratori che «abbiano beneficiato» dell’esonero contributivo dello 0,80%, ma non è chiaro se si tratta dell’effettiva fruizione o della sola esistenza del diritto a ottenere lo sgravio contributivo. Un’incertezza non da poco, visto che, a seconda dell’interpretazione, la platea di possibili beneficiari cambierebbe sostanzialmente. Per capire il ragionamento, basta prendere a riferimento quei lavoratori il cui rapporto è cessato nei primi mesi dell’anno, prima dell’emanazione della circolare INPS 43/22; in questo caso, alcuni datori di lavoro potrebbero non aver eseguito il passaggio in busta dello 0,80%, in quanto il rapporto era già chiuso.

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Inoltre, la norma non considera il caso in cui il lavoratore, in forza a luglio presso un datore di lavoro, sia stato assunto dopo il 1° quadrimestre. Non è chiaro se il datore dovrà astenersi dall’erogare il bonus, visto che lo 0,80% è stato (eventualmente) riconosciuto da un’altra azienda, oppure dovrà chiedere una dichiarazione al lavoratore in cui lo stesso attesti di aver avuto titolo all’esonero dello 0,80%. In generale, comunque, il rilascio di una dichiarazione da parte del lavoratore complica, nella pratica, la gestione. Ad esempio, nelle aziende medio piccole, in assenza di un software specifico, l’ufficio del personale finirà con l’avere un’ingente mole di lavoro in più, perché dovrà catalogare e verificare le attestazioni di tutti i lavoratori. La norma poi non prevede un termine per la consegna della dichiarazione al datore di lavoro, quindi le aziende si trovano costrette a dover individuare autonomamente una scadenza.  

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