BONUS IRPEF 2021: ECCO COSA BISOGNA SAPERE

BONUS IRPEF 2021: ECCO COSA BISOGNA SAPERE
Il bonus, introdotto nel 2020 con la finalità di procedere al taglio del cuneo fiscale, è stato riproposto anche da parte della Legge di Bilancio 2021.
Innanzitutto ricordiamo che il bonus é stato previsto per ridurre l’incidenza sui redditi da lavoro dipendenti dei prelievi fiscali; a seguito della legge di bilancio n. 178/2020 l’importo riconosciuto é stato elevato fino ad arrivare agli attuali 1200 € all’anno.
Quindi, si tratta di una forma di trattamento integrativo di un ammontare pari a massimo 1.200€ e che viene riconosciuto purché il reddito complessivo annuale del lavoratore che ne beneficia non risulti maggiore dei 28.000€ l’anno.
Il bonus IRPEF é previsto a favore:
- di tutti coloro che percepiscono reddito da lavoro dipendente in base a quanto stabilito dall’articolo 49 del TUIR;
- dei percettori di redditi che sono assimilati a quelli da lavoro dipendente.
Bonus IRPEF in busta paga: come funziona la Naspi.
Il bonus Irpef viene riconosciuto anche a disoccupati percettori di NaspI, e a tutti i soggetti beneficiari di sussidi economici riconosciuti dall’INPS come forma di sostegno del reddito.
Attenzione: nel calcolo non si considerano indennità Covid; Rdc, redditi figurativi che derivano dall’abitazione principale, premio di risultato soggetti ad imposta sostitutiva del 10%, assegni familiari o l’ ANF, l’assegno di maternità statale, bonus natività o baby sitting, bonus mamma.
Sono esclusi dal beneficio le seguenti categorie: titolari di partita IVA, redditi di impresa o professionali, tfr, trattamenti pensionistici, NASpI anticipata richiesta all’Inps per l’avvio di una attività o per l’acquisire una quota capitale sociale di una coop.
L’importo del bonus IPEF è riconosciuto in automatico da parte del datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta.
É importante sottolineare che ai fini del reddito complessivo che va preso come riferimento per procedere al calcolo della detrazione, ci sono elementi che non vanno considerati, come ad esempio le rendite relative alla prima casa.
L’importo riconosciuto spetta in base al numero dei giorni effettivamente lavorati e viene reso il conguaglio entro la fine del periodo d’imposta in base a quella che la sua spettanza effettiva.