CARTA EUROPEA DELLA DISABILITÀ E LIBERTÀ DI MOVIMENTO

CARTA EUROPEA DELLA DISABILITÀ E LIBERTÀ DI MOVIMENTO
Il Parlamento Europeo ha proposto una Carta Europea della Disabilità ed altre misure per la partecipazione paritaria nella società dei cittadini diversamente abili, in quanto fervente sostenitore di come la mobilità, l’istruzione, l’alloggio e la partecipazione attiva nella vita pubblica costituiscano perni fondamentali dei quali beneficerebbero gli europei con disabilità.
In una risoluzione approvata nell’Ottobre 2021, i deputati europei sostengono che l’Unione Europea dovrebbe procedere al formulare una definizione comune di disabilità e ad introdurre una Carta europea della disabilità per il riconoscimento comune della condizione di disabilità in tutto il territorio dell’Unione. Ciò al fine di aversi tra le altre cose: un’assistenza più flessibile per i trasporti in treno con una rimozione delle barriere fisiche e amministrative; sistemi educativi in grado di accogliere diversi tipi di studenti ed esigenze; disposizione di alloggi non segregati ai cittadini con disabilità, in modo che possano essere partecipanti attivi nella loro comunità.
Il Parlamento al fine di Garantire l’accessibilità ed il poter partecipare equamente a una società che si affida sempre più alle competenze digitali, chiede azioni concrete, tra le quali la fornitura da parte degli enti pubblici, di informazioni nel linguaggio dei segni, in braille e con testi di facile lettura e l’introduzione dell’interpretazione del linguaggio dei segni per eventi orali pubblici; si chiede altresì una maggiore facilità nell’accesso agli edifici governativi, in modo da poter permettere a tutti il poter partecipare attivamente alla vita politica dell’UE.
Discriminazione e violenza sono e devono essere all’ordine del giorno della Comunità Europea alla quale si demanda una maggiore concentrazione su di esse ed in special modo sulla la violenza di genere e sulle molestie, di cui le persone con disabilità sono vittime in maniera esponenziale, si vuole altresì puntare sul colmare il divario occupazionale che aggrava ulteriormente le persone con disabilità. Il Parlamento difatti al fine di promuovere e portare a compimento questi obiettivi ha chiesto con enorme spinta motivazionale anche al Consiglio di procedere con l’approvazione della direttiva trasversale antidiscriminazione, che attualmente risulta bloccata.
Le persone con disabilità continuano ad affrontare molteplici ostacoli e discriminazioni nella loro vita, tra i quali la mancanza di un riconoscimento reciproco della condizione di disabilità tra gli Stati membri dell’UE; ciò costituisce un enorme ostacolo alla loro libertà di movimento.
Ma quale il suo riflesso in Italia?
Il Garante privacy ha espresso parere favorevole, con alcune osservazioni, sul provvedimento predisposto dall’Inps per aversi erogazione in Italia della Carta europea della disabilità, al fine di consentire alle persone diversamente abili di usufruire delle agevolazioni a loro dedicate.
Come funziona la Carta europea della disabilità
Lo schema di provvedimento presentato al Garante individua, in particolare, le tipologie di dati soggetti a trattamento, le operazioni necessarie al funzionamento della Carta, l’accesso alle informazioni e le misure poste a tutela del diritto alla protezione dei dati personali dei beneficiari. Si prevede altresì l’esibizione di una carta dotata di QR Code da parte della persona interessata, per certificare la propria condizione di invalidità, all’ente erogatore di beneficio di cui si vuole usufruire, coadiuvato dal codice fiscale e da un documento di identità.
L’erogatore del servizio potrà così accedere alle informazioni necessarie tramite App per verificare la veridicità di quanto addotto, senza però arrivare ad avere conoscenza delle informazioni relative ad anamnesi o diagnosi del cittadino interessato.
Il garante alla luce di quanto posto alla sua attenzione, nell’esprimere il suo parere favorevole ha però chiesto all’Inps di valutare misure che garantiscano agli enti erogatori l’accesso a quelle sole informazioni indispensabili per ciascuna tipologia di servizio.
Occorrerà poi integrare lo schema indicando, accanto all’Inps, titolare del trattamento, l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato e il gestore esterno che consegnerà le carte responsabili del trattamento.
La Disability Card, o Carta Europea della disabilità, si colloca tra le misure adottate su base volontaria dagli Stati membri per il raggiungimento degli obiettivi della strategia dell’Unione Europea 2010/2020 in materia di disabilità, finalizzata all’introduzione di una tessera che permetta l’accesso delle persone con disabilità a servizi in coerenza reciproca con gli altri paesi dell’Unione Europea per consentire la piena inclusione nella vita sociale della comunità.
Come funzionerà la Disability Card?
La carta verrà rilasciata dall’Inps a coloro in condizione di disabilità, media, grave e di non autosufficienza e verrà effettuata da parte dell’Istituto Poligrafico della Zecca di Stato, mediante portale telematico dell’Inps Una volta verificati i dati inseriti e la sussistenza dei requisiti per il rilascio, la card verrà spedita al richiedente; la procedura si ritiene possa essere espletata entro 60 gg dalla richiesta.
La Disability card ha valore sia di documento di identità, che di documento di riconoscimento dell’invalidità; è quindi personale e non cedibile a terzi; vi è la possibilità di inserire il nominativo di un terzo su tale carta qualora si stia discorrendo di soggetti che versano nell’incapacità di badare a sé stessi.
La card è valida sul territorio di tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Sulla parte anteriore essa riporta il titolo del documento, che è anche riprodotto in codice braille, la sigla dello Stato emittente, un ologramma metallizzato riportante la bandiera UE ed avrà una ulteriore indicazione nel caso in cui la persona che l’abbia richiesta sia un soggetto che necessiti di accompagnatore o abbia maggiore necessita di sostegno. Inoltre ha al suo interno il QR – CODE.
La card è valida per tutta la permanenza della disabilità anche nel caso in cui vi siano eventuali visite di revisione e comunque non più di 10 anni, al termine dei quali potrà essere nuovamente richiesto il rinnovo, previa verifica dei requisiti.
L’Inps potrà verificare in qualsiasi momento la sussistenza dei requisiti per il mantenimento della card e potrà anche revocarla nel caso in cui questi non vi siano più o accerti, caso più grave, la non veridicità degli stessi.
Nel caso in cui la persona, anche dopo il rilascio ed a seguito di un nuovo accertamento, rientri nelle categorie di non autosufficienza, indennità speciale, indennità di comunicazione ed invalidi minorenni con difficoltà persistenti, l’Istituto provvederà alla sostituzione della carta con i relativi aggiornamenti in maniera autonoma.