CONFERENZA STAMPA PREMIER DRAGHI DEL 10 GENNAIO 2022: COVID-19, SCUOLA, ECONOMIA

CONFERENZA STAMPA PREMIER DRAGHI DEL 10 GENNAIO 2022: COVID-19, SCUOLA, ECONOMIA
Nella giornata di ieri 10 Gennaio 2022 si è tenuta una conferenza stampa, presieduta dal Presidente del Consiglio, coadiuvato da i ministri della Salute Speranza e dell’Istruzione Bianchi e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Locatelli. Il Primo Ministro ha spiegato le scelte del governo sulle misure anti-pandemia introdotte con il nuovo decreto.
Il 2022 sarà da “affrontare con realismo, prudenza ma anche fiducia e soprattutto con unità”, così ha esordito il Presidente del Consiglio dei Ministri, prima di entrare nel merito dei vari provvedimenti e di addossare la gran parte dei problemi ad oggi presenti al fatto che vi siano dei non vaccinati.
Il Presidente del Consiglio ha toccato anche il tema del rientro a scuola dopo le festività natalizie, su cui il Governo non ha voluto fare passi indietro, nonostante polemiche legate al forte aumento di contagi da coronavirus. “La scuola è fondamentale per la democrazia e va tutelata, protetta, non abbandonata”, ha pronunciato solennemente Draghi, ricordando come gli istituti scolastici siano aperti anche in altri paesi dell’Unione Europea, quali Francia, Germania e Regno Unito, con situazione pandemica simile a quella nostrana dove non sono state imposte chiusure generalizzate per le scuole. Dall’inizio della pandemia a oggi, “ha perso il triplo dei giorni di scuola” di altri Paesi.
Intento del Governo è cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattutto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione, dice il Premier, il quale, seppur inneggiando alla DAD quale strumento per favorire l’istruzione in un momento pandemico, ne sottolinea il suo essere motivo di diseguaglianze in tutto il Paese.
“Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in DAD ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza”, ha ribadito infatti Draghi, sottolineando che “ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo”
Ad oggi i positivi o in quarantena nella classe docente è rispettivamente nel complesso un 6% della totalità dell’intero corpo. Per gli studenti i positivi si attestano al 2,2% e in quarantena al 2,3%.
Il Premier ha poi evidenziato di come l’Italia sia stata uno dei primi Stati a prevedere l’obbligo vaccinale contro il Covid per tutta una serie di categorie”, dal personale sanitario a quello scolastico, fino alle forze dell’ordine e, da ultimo, per i lavoratori universitari e gli over 50; discorrendo in particolare dell’obbligo per gli over 50, Draghi ha detto che la misura è stata presa dal governo “sulla base dei dati: chi ha più di 50 anni corre più rischi” legati al Covid.
“Ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione gli ospedali, soprattutto per l’effetto che ha sulla popolazione non vaccinata”, ha detto poi Draghi. Le terapie intensive italiane sono occupate “per i due terzi da non vaccinati”, l’obbligo ha quindi l’obiettivo di “proteggere la loro salute” e quella della comunità intera.
Prevedere l’obbligo della vaccinazione per gli over 50 è legato anche al sistema dei colori delle regioni. I parametri sulla base dei quali si passa da una fascia con minor restrizioni a una più limitante riguardano l’incidenza del contagio e la pressione ospedaliera. Per questo, ha detto Draghi, “tanto più riusciamo a ridurre la pressione dei non vaccinati sull’ospedalizzazione, tanto più possiamo essere liberi. Ma occorre la ragione scientifica alla base delle decisioni”
Grazie ai vaccini vi è stato un generale miglioramento della situazione economica rispetto allo scorso anno, con l’economia che ha segnato una crescita di oltre il 6 %.
Da qui, un appello generalizzato agli italiani, in particolare a chi non ha ancora ricevuto una prima dose di vaccino e a chi deve invece sottoporsi alla terza dose: “Vaccinatevi”.
Nessuna frase spesa del Premier circa le imminenti elezioni del Presidente della Repubblica, tema per il quale a domanda secca ha riposto con un contrariato no comment.
Draghi ha invece ripreso il tema delle critiche ricevute per non aver illustrato le misure prese dal governo con l’ultimo decreto per la lotta al Covid, lo scorso 5 gennaio. “Mi scuso e vi prego di considerare questo come un atto riparatorio. Spero sia stato adeguato”, ha detto il Premier.
Il Premier passa ad esaminare anche la legge di bilancio: vi si prevedono in essa stanziamenti per settori in difficoltà, per turismo per esempio, o l’estensione della CIG grazie alla riforma degli ammortizzatori anche alle piccole imprese. Vi sono già varie misure, e si stanno facendo riflessioni per rispondere in maniera soddisfacente ai bisogni di sostegno. Si potrebbero ricercare nuove risorse, ma non si è ancora riflettuto se sia necessario o meno uno scostamento di bilancio.