DAL 1° GENNAIO 2022 LA QUARANTENA NON È MALATTIA: PROBLEMI PER I LAVORATORI

DAL 1° GENNAIO 2022 LA QUARANTENA NON È MALATTIA: PROBLEMI PER I LAVORATORI
Dal 1 gennaio molti lavoratori dipendenti privati positivi in quarantena precauzionale non hanno più diritto all’indennità di malattia riconosciuta dall’Inps. Stessa sorte per i lavoratori fragili, pubblici e privati, per i quali l’assenza dal lavoro a causa di una patologia certificata non è più assimilata al ricovero ospedaliero, e quindi non dà diritto all’indennità economica.
Lo scorso anno, quando la quarantena dei lavoratori del settore privato era assimilata alla malattia, grazie all’equiparazione di quest’ultima con la quarantena, sono stati aiutati circa 550.000 lavoratori in quarantena, con circa 200 milioni di euro.
Il decreto Cura Italia (decreto legge 18/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge 27/2020) ha disposto per il 2020, ai fini del trattamento economico, l’equiparazione della quarantena alla malattia. Il provvedimento ha stanziato per la copertura di questa misura 663,1 milioni di euro. È stato inoltre previsto che, per i lavoratori dipendenti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità (articolo 3 della legge 104/1992) o in possesso di una condizione di rischio per immunodepressione, esiti da patologie oncologiche o terapie salvavita, il periodo indicato nel certificato di malattia prodotto dal lavoratore fosse equiparato a degenza ospedaliera.
Dal 31 dicembre del 2020 al 23 marzo del 2021 l’indennità non è stata confermata. Poi il decreto legge 41/2021 (cosiddetto “decreto Sostegni”), entrato in vigore appunto il 23 marzo, ha previsto 282,1 milioni di euro, destinati a coprire il riconoscimento dell’indennità di quarantena, ma solo per i lavoratori fragili.
La copertura finanziaria per i lavoratori dipendenti privati per tutto il 2021 si è avuta solo con il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2022 (dl 146/2021). Il Fondo per l’indennità di malattia destinato ai lavoratori in quarantena a causa del Covid è stato rifinanziato con circa 800 milioni.
L’Inps con il messaggio 18 novembre 2021, n. 4027, ha previsto il riconoscimento della prestazione ai lavoratori privati aventi diritto alla tutela previdenziale della malattia, anche per quegli eventi verificatisi nel corso del 2021, seguendo un ordine cronologico.
Il decreto fiscale ha contemplato 188,3 milioni, per il 2021, limite di spesa per il riconoscimento, a seconda di date di condizioni, di un rimborso in misura forfettaria, relativo sia al 2020 sia al 2021, in favore dei datori di lavoro privati, per gli oneri sostenuti per il riconoscimento dei trattamenti. Il tutto con riferimento ai casi in cui il trattamento di malattia sia a carico del datore di lavoro e non dell’Inps, con esclusione dei quelli di lavoro domestico o non assoggettati a contribuzioni previdenziali presso INPS. Per ciascun anno solare, il rimborso è riconosciuto al datore di lavoro una tantum per ogni lavoratore, e nei casi in cui la prestazione lavorativa, durante l’evento, non possa essere svolta in modalità agile, per un importo pari a 600 euro per lavoratore, previa presentazione della domanda.
La mancata equiparazione per il 2022 creerà problemi di tipo gestionale. Vi saranno difficoltà» nella compilazione del Libro unico del lavoro, in quanto per registrare le assenze si dovrà far ricorso a ferie, permessi o assenze giustificate. Una possibile alternativa sarà quella di far lavorare il lavoratore in smart working, laddove possibile, purché il soggetto in buona salute e non gli sia stato quindi rilasciato un certificato medico di malattia.
Per di più il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro asserisce che, per ragioni di privacy, in genere dal certificato medico non si evince la circostanza che si tratti di malattia per quarantena o altra motivazione. Solo dopo diversi mesi, si avrà contezza della reale motivazione e ciò, in caso di mancato rifinanziamento della misura, l’INPS potrebbe richiedere ai lavoratori le somme erroneamente erogate.
Fonte: Sole24Ore