DECRETO APRILE: 30 MILIARDI PER NUOVI RISTORI E SOSTEGNI

DECRETO APRILE: 30 MILIARDI PER NUOVI RISTORI E SOSTEGNI
Nel “Decreto Aprile” una nuova tranche di contributi a fondo perduto per aiutare famiglie e imprese in difficoltà.
Dopo l’approvazione del Decreto Sostegni, presto ci sarà un altro provvedimento che verrà finanziato da un nuovo scostamento di bilancio.
Il Governo, infatti, è al lavoro su quello che al momento viene chiamato Decreto Aprile, ossia il provvedimento con il quale saranno riconosciuti ulteriori ristori e sostegni alle imprese e famiglie in difficoltà.
L’appuntamento è in programma con la presentazione della nota di aggiornamento al DEF, per la quale il Governo sarà in Parlamento entro il 10 aprile; al momento, come confermato da Mario Draghi, non è ancora chiara la cifra del nuovo scostamento di bilancio, ma la soglia dovrebbe essere salita a 30 miliardi di euro.
Sono diverse le misure che verranno finanziate con l’importo in questione e gli obiettivi da raggiungere dovrebbero essere i seguenti:
- finanziare una nuova moratoria su finanziamenti e mutui, almeno fino al 31 dicembre 2021;
- allungamento della scadenza per il rimborso dei prestiti garantiti dallo Stato;
- la possibilità di aumentare l’ammontare massimo del prestito, oggi “fermo” a 30 mila euro,
- ulteriore proroga del blocco degli sfratti;prevedere misure di ristoro per quei titolari di abitazioni date in affitto che a causa della pandemia hanno visto crollare le entrate visti i mancati incassi dai canoni;
- nuova tranche di contributi a fondo perduto.
Per velocizzare la procedura dovrebbe esserci la conferma dei requisiti già previsti dall’ultimo Decreto Sostegni.
In ogni caso, non è escluso un cambio dei parametri per il calcolo del contributo a fondo perduto; intenzione del Governo, infatti, sembra essere quella di prevedere una maggiore selettività, andando a riconoscere un aiuto più consistente a chi ha subito maggiormente gli effetti della crisi.
Infine, per quanto riguarda le scadenze fiscali, l’ipotesi è di rinviare almeno fino a giugno il pagamento di Irpef e Irap, così da unificarlo con il saldo delle imposte.