DECRETO RISTORI BIS: IN ARRIVO NUOVI INDENNIZZI

DECRETO RISTORI BIS: IN ARRIVO NUOVI INDENNIZZI

DECRETO RISTORI BIS: IN ARRIVO NUOVI INDENNIZZI

Il Consiglio dei Ministri sta esaminando un  nuovo decreto, che consentirà la pronta erogazione di ulteriori indennizzi.

Il testo del nuovo D.P.C.M. divide l’Italia in tre zone: gialla, arancione e rossa.

Queste le previsioni:

 1) FASCIA GIALLA

  • Divieto di spostamento dalle ore 22 alle 5 del giorno successivo, se non “per comprovate esigenze lavorative o motivi di salute”;
  • didattica a distanza al 100% per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e Università, per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);
  • sospensione dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie – dalle 18 alle 5;
  • nelle giornate festive e prefestive, sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presìdi sanitari e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;
  • capienza al 50% per il trasporto pubblico locale e il servizio ferroviario regionale
  • sospensione degli spettacoli e delle mostre aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, musei;
  • chiuse piscine, palestre, teatri e cinema. Aperti invece i centri sportivi;
  • sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine;
  • raccomandazione al più ampio uso dello smart working per le attività lavorative e professionali, sia nel privato sia nel pubblico impiego.

2) FASCIA ARANCIONE

Oltre alle misure che si applicano per le zone gialle, è previsto:

  • divieto di spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza, con la raccomandazione di “evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune”;
  • chiusi, 7 giorni su 7, bar e ristoranti. L’asporto è consentito fino alle 22, nessuna restrizione per le consegne a domicilio.

3) FASCIA ROSSA

Sono previste misure più restrittive rispetto al resto del Paese:

  • vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro;
  • chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni;
  • chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici;
  • didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni;
  • sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi;
  • l’attività motoria sarà consentita solo nelle vicinanze della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro dagli altri e con obbligo di mascherina. Si potrà fare attività sportiva ma solo all’aperto e in forma individuale.

RISTORI BIS: COSA PREVEDE?

La gara contro il virus procederà anche sul piano finanziario con il decreto Ristori bis, in un contesto di tensione sociale altissima e mitigabile solo se le nuove chiusure saranno accompagnate da una significativa tornata di aiuti alle categorie colpite.

Le prime ipotesi allo studio ipotizzano meccanismi di sostegno alle attività direttamente interessate da misure nazionali (come, ad esempio, gli esercizi collocati nei centri commerciali, ora chiusi nel fine settimana) e sono previste immediate integrazioni del ristoro già disposto qualche giorno fa per le imprese ora colpite anche da provvedimenti inerenti la loro scala cromatica regionale di appartenenza, come bar e ristoranti che, già indennizzati per lo stop dopo le 18, ora saranno bloccati del tutto nelle regioni classificate come “zona rossa”.

Nelle ultime ore si è affacciata l’ipotesi che il ristoro possa essere inizialmente svincolato dalla perdita di fatturato ed erogato “in acconto” a tutte le attività coinvolte nella nuova stretta.

In altri termini, si penserebbe di dare “a vista” un contributo automatico a forfait, sulla base dei nuovi codici ATECO “danneggiati”, per poi effettuare un saldo sulla base del calo effettivo di fatturato nel periodo interessato dalla chiusura.

Rimane, invece, da affrontare il problema di tutte quelle categorie di lavoratori che, danneggiate dai provvedimenti governativi solo indirettamente, avrebbero bisogno di essere comunque prese in considerazione con qualche forma di indennizzo.

Al riguardo, con apposita estensione della classificazione degli ATECO cd. danneggiati, con il nuovo decreto potrebbe essere introdotto una sorta di risarcimento anche del danno “indiretto” causato da limitazione dell’attività della filiera di appartenenza.

In definitiva, quindi, il MEF prova a ragionare anche per filiere ed indotti, cercando di ristorare anche gli impatti “indiretti” che una serrata di una serie di esercizi commerciali produce inevitabilmente anche sui loro fornitori.

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