FIERAVICOLA 2021: I DATI

Emerge un comparto in grande crescita, dopo il trend positivo registrato nel corso della pandemia, che ha messo a segno nel primo semestre dell’anno un ulteriore progresso del 4%

Alla Fieravicola di Rimini i riflettori sono puntati sul settore 100% made in Italy, che conta:

  • 64mila addetti (38.500 allevatori e 25.500 addetti alla trasformazione),
  • 6mila allevamenti professionali,

e con un fatturato di 5,7 miliardi di euro nel 2020 (+3,8% sul 2019).

Unaitalia sarà presente a Rimini al padiglione HALL B7-D7, stand 037 con la campagna europea Unaitalia-Eu Poultry e con due iniziative:

  • il convegno L’avicoltura del futuro fra sostenibilità e benessere animale (martedì 7 settembre ore 14:30)
  • l’incontro Il futuro del mondo avicolo tra innovazione e convenienza (mercoledì 8 settembre ore 15:00).

Il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini, ha dichiarato che la manifestazione rappresenta un importante momento di confronto con i buyer internazionali, soprattutto del mondo eurasiatico, e costruzione del futuro della filiera avicola verso gli obiettivi del Green Deal. Un settore, quello avicolo, totalmente autosufficiente e fiore all’occhiello della zootecnia italiana, che nel primo semestre 2021 ha mostrato buoni segnali di ripresa sui mercati esteri, con esportazioni in aumento del 4% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che ci fa ben sperare, dopo un 2020 che aveva visto gli scambi commerciali frenati dall’emergenza Covid. Permane però una forte incertezza sul fronte della redditività, visto il rialzo vertiginoso dei prezzi delle materie prime, che non accenna ad arrestarsi.


Secondo i dati Unaitalia, nei primi sei mesi 2021, a fronte di una produzione di 511.228 tonnellate di pollo e 152.709 tonnellate di tacchino, le esportazioni di carni avicole e preparazioni risultano in aumento di circa il 4% a volume.
Con il 35% delle quote di mercato a volume, le carni avicole rimangono le preferite e le più acquistate dagli italiani, seguite dalle carni bovine (33%) e dalle suine (21%). 


Il trend della spesa in aumento è confermato nel primo trimestre 2021: +1% sullo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alla parziale conversione dei consumi fuori casa in consumi domestici, combinata al valore aggiunto dei prodotti.