INPS SBAGLIA PENSIONE. A CHI LA COLPA?
Con la sentenza n. 23114 del 17 settembre 2019, la Cassazione si è espressa sul ricorso presentato da un contribuente verso l’INPS. A quanto risulta, l’uomo aveva ricevuto dall’INPS una certificazione che gli riconosceva il raggiungimento dei contributi necessari per la pensione. Per questo, l’uomo si era dimesso dal proprio posto di lavoro, e aveva presentato la domanda di pensione.
Però, ci era stato un errore. Infatti, l’INPS aveva calcolato in modo errato i contributi e aveva attribuito al richiedente quelli del fratello gemello.
Dopo di ciò, l’Istituto ha comunicato al richiedente con una raccomandata l’eliminazione della pensione, perché in realtà mancavano i requisiti essenziali. Poi, con una seconda raccomandata, l’INPS ha richiesto la restituzione della somma, pari a circa 53.013,50 euro.
Quindi, intervenuta sul caso, la Corte di Cassazione sostiene che debba essere l’INPS a rispondere dell’errore commesso. Però, in questo caso specifico, visto che il contribuente poteva accorgersi facilmente dell’errore, gli è stato attributo il concorso di colpa. Ragion per cui, l’uomo sarà obbligato a risarcire il danno, anche se in una forma ridotta.