LA REVISIONE DEL SISTEMA FISCALE: L’APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE.

LA REVISIONE DEL SISTEMA FISCALE: L’APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE.
Nel pomeriggio del 5 Ottobre 2021, si è tenuto il Consiglio dei Ministri, presso Palazzo Chigi, avente ad oggetto l’approvazione del disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale.
Ciò che ha mosso il Presidente Draghi ed il Ministro del MEF Daniele Franco è il voler promuovere un sistema che mira non ad aumentare il gettito complessivo ma a diminuirlo, poiché fuori linea rispetto a quello di altri Paesi.
Quali i principi cardine che guidano la riforma?
Si individuano quattro punti, così suddivisi: lo stimolo alla crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi; la progressività del sistema, che va preservata, seguendo i dettami della Costituzione che richiamano un principio generale di giustizia e di equità; il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Il disegno di legge interviene altresì su determinati aspetti in materia fiscale.
Per quanto concerne il sistema duale e l’IRPEF, il testo oggetto di approvazione prevede la loro riforma, la cui finalità è da ravvisare in due punti: nel completamento del sistema duale e quindi nella distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro; nella riduzione delle aliquote effettive che si applicano ai redditi da lavoro.
Si avrà quindi, quale conseguenza graduale, una tassazione proporzionale per i redditi di capitale, al fine di razionalizzare l’attuale sistema e rendere maggiormente efficiente il mercato dei capitali; dall’altro lato per i redditi di lavoro vi sarà un ridimensionamento delle aliquote effettive medie e marginali dell’IRPEF, al fine di incentivare l’offerta di lavoro, soprattutto per quelle classi maggiormente deboli, quali i percettori di RdC ed i giovani.
In materia di IRAP, si prevede un suo graduale superamento.
Si prevedono altresì la revisione delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta che dovrà poggiare su di una valutazione attenta dell’equità e dell’efficienza dei diversi interventi ed anche il riordino della tassazione del risparmio, ponendo l’accento quindi sulla necessità di non generare spazi per l’elusione dell’imposta.
Novità vi sono anche in materia di tassazione di reddito da impresa; nel processo di attuazione della delega si potrà incidere sulla struttura delle imposte gravanti sulle imprese, in modo da allinearla a quella tendenzialmente e gradualmente omogenea prevista per la tassazione di tutti i redditi da capitale; in ogni caso si avrà la semplificazione dell’IRES e il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre gli adempimenti a carico delle imprese.
Per l’IVA si avrà invece quale obiettivo, la razionalizzazione dell’imposta, con riferimento anche a livelli di aliquote ed alla distribuzione delle basi imponibili tra le aliquote stesse; si vuole quindi semplificare la gestione del tributo e ridurre al contempo i livelli di evasione e di erosione dell’imposta.
La materia del catasto è tra quelle che subisce maggiori integrazioni in base al disegno del decreto legge: vedrà l’introduzione di modifiche normative ed operative volte a permettere l’individuazione di immobili e terreni non accatastati; vi sarà l’avvio di una procedura per completare le informazioni su fabbricati attualmente presenti nel Catasto, mediante la rilevazione, per ciascuna unità immobiliare, del relativo valore patrimoniale, in base ai valori normali espressi dal mercato, introducendo meccanismi di adeguamento periodico.
Questo meccanismo non avrà tuttavia alcuna conseguenza a livello tributario.
Il rilascio delle nuove informazioni è rimandato al primo Gennaio 2026; esse avranno lo scopo di fornire una fotografia attuale e veritiera del panorama catastale italiano e non avranno pertanto alcuna valenza nella determinazione né delle imposte né dei redditi rilevanti per le prestazioni sociali.
Anche le imposte locali vengono ricomprese nell’alveo del disegno di legge; si prevede il venir meno delle addizionali regionali e comunali all’Irpef e la contestuale loro sostituzione con delle sovraimposte.
Si vorrà garantire il mantenimento per Regioni e Comuni di un gettito equivalente; è prevista anche la revisione dell’attuale riparto tra Stato e Comuni del gettito dei tributi su quegli immobili destinati a uso produttivo, al fine, tra l’altro, di rendere l’IMU un’imposta pienamente comunale.
Viene pensato di riformare anche il sistema della riscossione per superare quello attuale che vede invece una separazione tra il titolare della funzione di riscossione, quale l’Agenzia delle Entrate ed il soggetto incaricato dello svolgimento dell’attività, Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si potranno avere quindi l’adozione di nuovi modelli organizzativi e di forme di integrazione, con l’uso di banche dati, che andranno valutati e definiti in sede di decreti delegati.