MANCATA RISCOSSIONE: LE NOVITÀ DI LUGLIO

MANCATA RISCOSSIONE: LE NOVITÀ DI LUGLIO
Entro la fine del mese di luglio, dovrebbe essere varata la legge delega per la riforma fiscale e il provvedimento dovrebbe prevedere anche il una modifica del sistema di riscossione.
1. SITUAZIONE ATTUALE
Tutte le forze in campo, a partire dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini, hanno manifestato la necessità di stralciare i crediti inesigibili in modo da ottenere un alleggerimento del “magazzino dei crediti” da gestire e poter indirizzare le azioni per la riscossione nei confronti dei soggetti che hanno effettivamente le maggiori possibilità di pagamento.
2. DISCARICO AUTOMATICO
Potrebbe rendersi possibile il “discarico automatico”.
Nello specifico, si tratterebbe di un meccanismo che consente la cancellazione delle cartelle di pagamento entro cinque anni in caso di mancata riscossione. Successivamente si procederà alla restituzione della cartella di pagamento dall’Agente della riscossione al titolare del credito. I tecnici del MEF sono al lavoro per modificare l’intero sistema della riscossione, ma il progetto del nuovo sistema di riscossione potrebbe essere successivo rispetto alla legge delega per la riforma fiscale.
3. L’AGGIO
L’intervento dovrebbe anche modificare le disposizioni che hanno determinato un rilevante accumulo dei crediti non riscossi in quanto hanno concorso a far lievitare le somme da incassare nel tempo.
Nello specifico, la Corte Costituzionale ha puntato l’attenzione, con la sentenza n. 120 del 10 giugno 2021, sull’aggio, cioè sul compenso spettante per l’attività di riscossione. Secondo la sentenza, si deve valutare se l’aggio conservi ancora “una sua ragion d’essere, o non sia piuttosto divenuto anacronistico e costituisca una delle cause di inefficienza del sistema”; una riforma sarebbe necessaria perché la grave situazione di inefficienza della riscossione coattiva incide negativamente su una fase essenziale del prelievo delle entrate pubbliche.
4. INTERESSI DI MORA
Un altro importante intervento sarebbe necessario circa la misura degli interessi di mora.
In base alle disposizioni in vigore, la mancata osservanza del termine di 60 giorni per il pagamento, dopo l’avvenuta notifica della cartella, determina l’applicazione degli interessi moratori. La misura è estremamente elevata e in poco tempo si verifica un sensibile incremento dell’importo dovuto in base alla cartella.
Se il contribuente si è trovato in una situazione di difficoltà finanziaria, che non ha consentito il pagamento della cartella entro la scadenza, cioè entro il termine di 60 giorni dalla notifica, le difficoltà saranno ancora maggiori quando l’importo lieviterà sensibilmente a causa dell’applicazione degli interessi di mora.
È necessario, quindi, un intervento che riduca sensibilmente gli interessi determinandoli in una misura “accettabile” rispetto al mancato rispetto della scadenza.