OLIVICOLTURA ITALIANA: ANNATA SFAVOREVOLE, CALO DEL 30% PER IL 2022

OLIVICOLTURA ITALIANA: ANNATA SFAVOREVOLE, CALO DEL 30% PER IL 2022
Nonostante l’olivo sia una pianta molto resistente e che non necessita di un’irrigazione quotidiana, l’acqua ha comunque un ruolo fondamentale in determinate fasi del ciclo vitale della pianta. Di conseguenza, la siccità e le alte temperature di quest’anno rischiano di compromettere l’olivicoltura italiana e si prevede, infatti, un calo del 30% per il 2022-2023 rispetto alla campagna precedente.
Il caldo anomalo nel periodo di fioritura e la mancanza di piogge nella fase di accrescimento hanno creato delle condizioni che portano ad un’annata molto sfavorevole per la produzione di olive. Ai problemi climatici, si aggiunge anche la minaccia della mosca olearia che, in fase di pre-raccolta, potrebbe danneggiare ulteriormente la quantità e la qualità delle produzioni.
Inoltre, non bisogna sottovalutare il fatto che l’Italia è una dei protagonisti a livello internazionale nel settore olivicolo, con una produzione che incide del 15% su quella mondiale, un primato molto importante e che deve essere preservato. A tal proposito, alcuni studiosi del settore sono intervenuti affermando che per salvare l’olivicoltura italiana sono necessari invasi, infrastrutture idriche moderne ed una migliore gestione del suolo, così da contenere le perdite idriche.