Pagamenti INPS: Ecco il calendario del mese di marzo 2023

Pagamenti INPS: Ecco il calendario del mese di marzo 2023

È pronto il calendario dei pagamenti INPS di marzo 2023, che si porta dietro anche molte delle cose che sarebbero dovute arrivare a febbraio.

Dal 1° marzo sono in pagamento le pensioni del mese corrente. Alcuni pensionati potranno trovare gli aumenti relativi alla rivalutazione, con tanto di arretrati per gennaio e febbraio. Invece, è dal 16 marzo che sarà messa a disposizione dei pensionati e delle altre persone che ricevono redditi da INPS, la Certificazione Unica 2023. Su quest’ultima si potranno controllare anche detrazioni e conguagli.

Calendario pagamenti INPS marzo 2023: Assegno Unico e Universale

A dicembre, INPS era pronta a riconoscere da febbraio le maggiorazioni dell’Assegno Unico per i figli. Sia quelle previste dalla legge di bilancio, sia l’adeguamento degli importi al costo della vita. Ma anche i conguagli di queste due cose per la rata di gennaio.

Chi ha già ricevuto l’elaborazione della rata di febbraio a febbraio e chi ha l’elaborazione di febbraio in pagamento per i primi giorni di marzo, può confermare questi aumenti. Ci sono, infatti, date ancora in pubblicazione fino all’8 marzo. Però, sono ancora diverse le persone che per l’Assegno Unico di febbraio non hanno ancora una disposizione di pagamento, per cui INPS invita ad attendere. L’attesa vale anche per la circolare INPS con tutti gli importi aggiornati e per il celebre conguaglio di fine anno che, sempre da circolare INPS, era atteso per febbraio.

Inoltre, molti beneficiari segnalano di aver trovato a febbraio un’elaborazione con importo basso. In molti casi, si tratta del conguaglio relativo alla rata di gennaio. Ma attenzione. Il conguaglio degli aumenti contiene al suo interno l’adeguamento al costo della vita dell’8,1%. Oppure, in alcuni casi, le maggiorazioni dell’Assegno Unico della legge di bilancio 2023, come quella per i figli con meno di anno. Per capire se è questo il caso, nella disposizione di pagamento sul fascicolo previdenziale, bisogna controllare il periodo di riferimento nell’ultima colonna dove c’è scritto “dal … Al”. In pratica, dovrebbero essere presenti due diverse elaborazioni per lo stesso mese di gennaio.

Invece, la rata “ordinaria” di Assegno Unico e Universale di marzo è attesa tra la seconda e la terza settimana del mese. Sempre che gli aggiornamenti siano completati.

Calendario pagamenti INPS marzo 2023: Bonus 150 euro

Stesso discorso per il bonus 150 euro del decreto aiuti ter, per stagionali, agricoli, disoccupati in NASpI di novembre, e così via. Continua, infatti, la pubblicazione delle date di pagamento a marzo, anche se, sempre da circolare INPS, il pagamento era previsto a febbraio.

Calendario pagamenti INPS marzo 2023: NASpI

Nei primi giorni di marzo stanno continuando ad arrivare alcuni arretrati del mese di febbraio, cioè NASpI con periodo di riferimento gennaio. Attenzione a chi deve dichiarare i redditi presunti nel 2023 e non lo ha ancora fatto. Al contrario, per la NASpI di marzo, quindi mese di riferimento febbraio, sono in corso le elaborazioni. Le prime date di pagamento fanno riferimento all’8 del mese.

Calendario pagamenti INPS marzo 2023: Carta acquisti

Dal 1° marzo sono iniziati alcuni accrediti arretrati relativi al bimestre gennaio-febbraio, quello che di norma arriva un po’ più tardi per via dell’aggiornamento dell’ISEE. Mentre, le ricariche del bimestre marzo-aprile, sono previste nel giro di qualche settimana. Ad esempio, lo scorso anno sono iniziate dal 6 marzo.

Altre prestazioni

Il calendario dei pagamenti INPS di marzo 2023 si completa con altre 4 prestazioni che attualmente ancora mancano:

  1. il bonus occhiali o bonus vista da 50€. C’è il decreto, ma manca la piattaforma di presentazione delle domande. Infatti, il Ministero della Salute deve ancora far sapere da quando sarà possibile farne richiesta;
  2. il nuovo bonus trasporti 2023. Il Ministero del Lavoro deve ancora pubblicare il decreto attuativo, che era atteso per metà febbraio;
  3. il decreto attuativo sulla questione affitti del Reddito di Cittadinanza. Questo decreto serve a stabilire i tempi e le modalità secondo cui la quota B di RdC deve essere destinata direttamente all’affittuario o al padrone di casa, invece che sulla ricarica;
  4. il protocollo tra Ministero del Lavoro e Ministero dell’Istruzione per quel che riguarda la questione corsi di formazione e obbligo formativo per i percettori RdC.