PENSIONI E QUOTA 100: PROROGA PER ALTRI DUE ANNI

PENSIONI E QUOTA 100: PROROGA PER ALTRI DUE ANNI

PENSIONI E QUOTA 100: PROROGA PER ALTRI DUE ANNI

La legge di Bilancio 2022, oltre a porre le basi per l’accesso alla pensione successiva a Quota 100, si occupa anche di nuove forme di prepensionamento, infatti, con l’articolo 63 proroga il contratto di espansione per un biennio. Tale manovra amplia ancora di più il numero di imprese che possono attivare il contratto di espansione, portandole a un numero minimo di dipendenti almeno pari a 50.

Le modifiche apportate lasciano intatto l’impianto del contratto di espansione, il quale prevede un prepensionamento della durata massima di 60 mesi con cui i dipendenti accedono su base volontaria ad una risoluzione consensuale per poter raggiungere, entro e non oltre i 5 anni, o la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata. I datori di lavoro devono sostenere il costo dell’assegno mensile pari alla pensione maturata e, nel caso dell’accompagnamento alla pensione di anzianità, anche il costo della contribuzione piena che verrà calcolata sulla media degli ultimi 4 anni di retribuzione.

L’ipopensione, a differenza del prepensionamento, prevede una riduzione di costi data dal riconoscimento a favore dell’impresa di un bonus pari alla Naspi maturata comprensiva dei contributi figurativi. Il datore di lavoro sarà obbligato ad assumere nuove risorse a tempo indeterminato con l’opportunità di ottenere un ulteriore bonus nel caso in cui raggiunga la soglia di almeno 1000 lavoratori. Oltre al prepensionamento, la proroga del biennio 2022-2023 include altri due punti fondamentali: la cassa integrazione straordinaria derogatoria per le imprese già in campo Cigs, che consente l’accesso ad una durata massima di 18 mesi senza contributi addizionali; un piano di formazione e riqualificazione interna che permetta di espandere le competenze dei dipendenti non interessati al prepensionamento quinquennale. L’iter sindacale si concluderà con una sottoscrizione ministeriale e con successive procedure di certificazione del diritto a pensione attraverso un procedimento della durata di 90 giorni. Così facendo, sarà possibile sottoscrivere contratti di espansione da gennaio 2022 a settembre 2023 e permettere l’avvicinamento della pensione ai lavoratori con 62 anni di età o con almeno 37 anni di contributi.

Per concludere, l’articolo 23 della stessa manovra prevede un fondo di circa 600 milioni destinato ad accompagnare alla pensione tutti quei lavoratori dipendenti di imprese di piccola e media dimensione che abbiano almeno 62 anni di età.

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