PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: LA REVOCA INPS PER CHI NON HA COMUNICATO I REDDITI

PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: LA REVOCA INPS PER CHI NON HA COMUNICATO I REDDITI
Sono quasi 37 mila le persone che rischiano di perdere alcune prestazioni assistenziali, come l’invalidità civile e l’assegno sociale.
Con il recente messaggio INPS n. 3350, l’Istituto fa sapere che presto provvederà alla revoca e alla sospensione di alcune prestazioni di natura assistenziale. Nello specifico, si tratta della pensione di inabilità e l’assegno mensile di assistenza per l’invalidità civile, la pensione ai ciechi civili e ai sordi e l’assegno sociale. I destinatari di queste prestazioni, oltre ad avere un’effettiva situazione di disabilità, devono, ogni anno, inoltrare a INPS una dichiarazione dei redditi o di responsabilità, in modo che l’istituto possa controllare che siano rispettati i requisiti reddituali. In caso contrario, si rischia la revoca o la sospensione. Per le dichiarazioni del 2019, riferite cioè ai redditi del 2018, l’INPS ha individuato 36.763 pensionati che non hanno rispettato questo obbligo né hanno risposto alle comunicazioni precedenti. Di conseguenza, presto l’Istituto provvederà a sospendere ed eventualmente a revocare la prestazione.
L’invalidità civile
Tuttavia, è ancora possibile rimediare alla situazione prima che sia troppo tardi. Per i cittadini con una prestazione di invalidità civile tra i 18 e 67 anni, INPS invierà tramite raccomandata un avviso di sospensione. Se entro 60 giorni dalla ricezione questi cittadini non presentano una ricostituzione reddituale, scatterà la sospensione della prestazione. Successivamente, dopo 120 giorni dalla sospensione, se il cittadino non ha ancora provveduto alla ricostituzione, allora scatterà la revoca con tanto di indebito dal 2018.
Pensione e assegno sociale
Discorso simile per i titolari di pensione e assegno sociale, ordinario e sostitutivo, che non hanno compiuto 80 anni entro il 31 dicembre 2018. Anche in questo caso INPS invierà una raccomandata sollecitando l’invio della dichiarazione reddituale relativa al 2018. Se il cittadino non risponde entro 60 giorni dall’invio della comunicazione, allora INPS sospenderà i pagamenti per poi procedere al recupero della prestazione pagata e non dovuta. Infine, è importante sottolineare che la domanda di ricostituzione reddituale per sospensione si può fare sia dal sito INPS accedendo all’apposito servizio dedicato, sia tramite gli istituti di patronato.