REDDITO DI CITTADINANZA: ATTENZIONE ALLE SCADENZE DI FINE ANNO

REDDITO DI CITTADINANZA: ATTENZIONE ALLE SCADENZE DI FINE ANNO
A prescindere dall’aggiornamento dell’ISEE, ci sono altre scadenze per il mese di gennaio 2023 che i percettori devono rispettare per legge se non vogliono perdere il beneficio. Si tratta, nello specifico, di comunicazioni obbligatorie da presentare se si verificano alcune determinate circostanze.
Le scadenze da rispettare sono sostanzialmente due: la prima riguarda le variazioni dei redditi da lavoro; la seconda le variazioni del patrimonio mobiliare, ad esempio, il conto in banca.
Redditi da lavoro
Entro il 31 gennaio 2023 bisognerà dichiarare a INPS i redditi presunti per l’anno successivo che provengono da un’attività lavorativa iniziata e dichiarata nel corso del 2022. Quindi, se nel 2022 si è iniziato un lavoro di tipo dipendente mentre si percepiva RdC, si dovrà presentare il modello RDC-Com Esteso entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Nel modello bisognerà dichiarare i redditi che si prevedono di ricevere da questa attività per l’anno solare in corso, quindi entro dicembre 2022. Attenzione, perché va dichiarato il reddito lordo previsto, ricavabile, ad esempio, dal contratto. Invece, se questo lavoro che è stato già dichiarato a INPS continua anche per il 2023, allora bisognerà presentare, entro il 31 gennaio 2023, un altro modello RDC-Com Esteso per dichiarare i redditi che prevediamo di percepire anche per il nuovo anno. È importante ricordare che le attività socialmente utili, il tirocinio, il servizio civile e il lavoro accessorio non devono essere comunicati.
Patrimonio mobiliare
Si tratta di comunicare a INPS le eventuali variazioni del patrimonio mobiliare avvenute nel corso del 2022, non già presenti nell’ISEE, che potrebbero far perdere il diritto al beneficio. Infatti, per accedere a RdC, oltre ai vari requisiti di residenza, dei redditi ecc., bisogna anche avere un patrimonio mobiliare come definito ai fini ISEE, cioè deve essere al di sotto di una certa soglia: 6.000 euro per i single, a cui aggiungere 1.000 euro per ogni altro componente fino a 10.000 euro. Questo limite si alza ulteriormente di altri 1.000 euro per ogni figlio oltre il secondo, di altri 5.000 euro per ogni componente con disabilità almeno media, e di altre 7.500 euro per ogni altro figlio con disabilità grave o non autosufficienza.
Quando si fa domanda di RdC, questo requisito viene controllato sulla base del proprio ISEE, che fa riferimento alle giacenze dei due anni precedenti: quindi, nel RdC del 2022 si hanno patrimoni e giacenze del 2020. Però, se nel corso del 2022 si è ricevuto, ad esempio, un rimborso per danno biologico accreditato sul proprio conto corrente, questo non viene rilevato nel nostro ISEE. Anzi, è anche possibile che questo faccia superare al proprio patrimonio le soglie previste dalla legge. Se ciò dovesse accadere, allora bisognerà presentare, entro il 31 gennaio 2023, un modello RDC-Com Esteso per indicare il quadro a INPS. Si tratta di una situazione meno immediata da valutare, perché la comunicazione è necessaria solo se ci si trova oltre i requisiti richiesti. Quindi, potrebbe essere una buona idea quella di affidarsi a un Patronato di fiducia.
È di fondamentale importanza la questione del 31 gennaio, in quanto, secondo INPS, a quel punto si dovrà avere a disposizione la propria giacenza media dell’anno precedente, in questo caso del 2022. A differenza del punto precedente, se la variazione del patrimonio mobiliare avviene per altre ragioni, e cioè per vincite, donazioni o successioni, si avranno a disposizione solo 15 giorni di tempo per dichiararle.