VISITA FISCALE: NON TUTTE LE URGENZE IMPROVVISE SONO UGUALI…

Porta il figlio in ospedale mentre è in malattia: l’assenza non è giustificata.
Come è noto, il lavoratore che si avvale dei permessi per malattia ha l’obbligo di reperibilità alla visita di controllo durante alcune fasce orarie. Generalmente, si può considerare un valido motivo di esonero della reperibilità una causa di forza maggiore, o una urgenza improvvisa. Ma non sempre.
Infatti, con l’ordinanza n. 24492/2019, la corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un dipendente contro una sanzione che gli era stata imposta perché era risultato assente da una visita fiscale, e l’assenza non era stata nemmeno comunicata per tempo.
Questo perché l’uomo aveva accompagnato il figlio al Pronto Soccorso per un malore alle 4:30 del mattino. Successivamente, il figlio era stato dimesso, ma con l’indicazione di tornare più tardi, verso le 11:30, per essere ricoverato. All’orario indicato, il padre ha accompagnato di nuovo il figlio in ospedale per il ricovero. E proprio in quel frangente, il medico fiscale si è recato a casa del lavoratore per la visita di controllo. Ovviamente, il lavoratore è risultato assente alla vita, e perciò è stato sanzionato. Ritenendo la sanzione ingiusta, l’uomo ha fatto ricorso alla suprema Corte, che però ha respinto il suo caso.
Alla base del rifiuto, i Supremi Giudici hanno ritenuto che non ci fosse alcuna urgenza valida a giustificare l’assenza, come sarebbe successo se invece l’assenza fosse stata conseguente alla prima visita al Pronto Soccorso. Al contrario, essendo il ricovero programmato, non presentava un carattere di urgenza e quindi non era valido a giustificare l’assenza rispetto alla reperibilità della visita fiscale. Ragione per cui, il lavoratore avrebbe avuto anche la possibilità di avvertire il datore di lavoro preventivamente.