QUOTA 100: ANNUNCIATA LA FINE NEL 2022

QUOTA 100: ANNUNCIATA LA FINE NEL 2022

QUOTA 100: ANNUNCIATA LA FINE NEL 2022

La fine annunciata di Quota 100 a partire dal 2022, insieme ad altri fattori come la drammatica crisi economica, potrebbe generare una fuga di massa verso la pensione, per coloro che possiedono i requisiti (38 anni di contributi e 62 di età) nel 2021 o negli ultimi mesi di quest’anno

La conferma definitiva del premier Giuseppe Conte sulla chiusura di Quota 100 alla scadenza prevista dei tre anni di sperimentazione fa intravedere all’orizzonte il rischio di uno scalone di 5 anni (perché rimane in vigore l’età dei 67 anni per la vecchiaia): sindacati e governo stanno cercando soluzioni per evitarlo, ma qualunque modalità si troverà, sarà meno vantaggiosa di quella attuale.

 Da quota 102 (38 anni di contributi e 64 di età) a formule che contemplano penalizzazioni (dai 63 anni ma con 1-2% in meno per ogni anno mancante rispetto ai 67), dalla previsione di uscite differenziate in relazione al lavoro svolto (attività gravose come stabilite per l’Ape social), come suggerito dallo stesso Conte, fino altre varianti più complesse, una cosa è certa: si tratta di soluzioni più svantaggiose e più costose del sistema attuale.

Il punto – insistono dal sindacato – è che, all’allarme derivante comunque dalla fine del meccanismo, si sommano altri fattori eccezionali derivanti dall’emergenza economica dovuta alla pandemia. I lavoratori sessantenni del privato che oggi si ritrovano in cassa integrazione, con la prospettiva di un altro anno di cassa o con quella del licenziamento (una volta finito il blocco), non vedono l’ora di potere agganciare la pensione.

Il discorso è differente per il pubblico impiego: l’età media dei dipendenti pubblici è ugualmente elevata, ma per loro non c’è il rischio cassa integrazione o licenziamento.

In determinati ambiti, però, anche per effetto della pandemia, si sono create condizioni di “sofferenza” che spingono a lasciare quando si può. E così dalla scuola, secondo i sindacati del settore, dovrebbero andare via in circa 60mila (non solo per Quota 100) tra insegnanti e personale amministrativo;  altri 30-40mila, invece, potrebbero andare via dalla sanità.

Lascia un commento