REDDITO DI CITTADINANZA: NUOVE PROPOSTE IN ATTESA DI APPROVAZIONE

REDDITO DI CITTADINANZA: NUOVE PROPOSTE IN ATTESA DI APPROVAZIONE
Le modifiche al reddito di cittadinanza arriveranno con la legge di stabilità per il 2022; la finalità è quella di rendere la misura meno penalizzante per le famiglie numerose e per gli stranieri.
Chiara Saraceno, che presiede il Comitato per la valutazione del reddito di cittadinanza, fa sapere che il Comitato scientifico lavora «in relazione ai dati», per «migliorare» la misura del reddito di cittadinanza.
È stata stabilita una prima scadenza per fine settembre o al massimo metà ottobre, il tempo necessario per dare indicazioni al circa le prime modifiche alla misura da approvare eventualmente in legge di stabilità.
Nello specifico, c’è un largo consenso sulla necessità di intervenire su due aspetti della misura:
- la scala di equivalenza che svantaggia le famiglie numerose con figli minorenni,
- e il limite di accesso di dieci anni per gli stranieri non comunitari, che si pone in contrasto anche con le norme europee.
Quanto alle modifiche alla misura, «bisogna fare stime di quanto in più costerebbe modificare alcuni parametri, valutando anche cosa succederà con l’assegno unico per i figli minorenni», osserva Saraceno. Tra i parametri che potrebbero essere rivisti c’è «la valutazione del patrimonio, della ricchezza mobiliare e immobiliare».
Inoltre, afferma la professoressa, maggiore attenzione dovrebbe essere riconosciuta anche all’accompagnamento al lavoro e al dibattito sul fatto che il reddito di cittadinanza non ha avuto successo come politica attiva del lavoro: premesso che questo anno e mezzo di pandemia non è stato il momento migliore per la ricerca del lavoro, sicuramente la misura per come è strutturata pone alcune questioni. Ma pensare che il reddito fosse innanzitutto una politica attiva del lavoro è sbagliato, anche perché include persone che non possono lavorare.
Infine, spiega Saraceno, centrale è innanzitutto il tema della formazione, su cui si sta lavorando. In ogni caso, bisogna evitare che le misure scoraggino a prendere un lavoro: al momento attuale c’è un’aliquota marginale altissima, dell’80%, e poi c’è un vincolo di tre mesi che per alcuni lavori stagionali non può valere.